Tornati solo da due settimane dalla partita contro l’Arsenal, ma appena lavoro e amici lo permettono, la fuga nel mondo londinese claret and blue è pura goduria. Fortunatamente poi, a differenza dell’ultima, a questo giro abbiamo assistito a una bella vittoria per 4 a 1, come descritto ampiamente da Daniele nel post partita di ieri, anche se in ogni caso è ovvio che non saranno comunque mai ore o giorni spesi male.
Ormai copione consolidato: atterraggio a Stansted, pullman in direzione Londra e via verso Upton Park, l’unico posto che probabilmente il turista medio non visiterebbe mai, ma che per noi è l’essenza di Londra (chiamasi malattia ahaha).
A sto giro siamo arrivati un oretta e mezza prima, con il quartiere già colorato di claret and blue e con qualche sfumatura di rosso Saints. Bellissimo vedere tifosi di squadre diverse assieme sulla stessa strada, con i loro simboli e colori esposti con fierezza ma allo stesso tempo con rispetto reciproco.
Un salto rapido allo store per salutare un po’ di persone e poi via spediti verso la droga mia e di Peter: il Boleyn, e anche se come previsto c’erano 30° uniti alla solita ressa, una pinta di Carling e Guinness non c’è la poteva togliere nessuno. Troviamo subito Sandro e altri ragazzi della Station 936 già tonici e attivi, si inizia anche se all’appello manca ancora qualcuno.
Nella sala il clima è carico, e dopo pochi minuti parte un bel “Let’s go fucking mental” con lancio di birra annesso che ci prende un po’ di sorpresa. Se contro l’Hull City la scorsa stagione eravamo arrivati al punto di berne 1 e lanciarne 2, a sto giro ci siamo tenuti stretti la nostra birrazza guadagnata con tempo e sudore 🙂
Quando la temperatura diventa veramente insostenibile salutiamo i vari bomber e ci incamminiamo al Queens, consci di poter bere senza problemi ma anche privati del nostro amato “casino” fatto di cori e canzoni. Infatti è così, e in 15 secondi abbiamo la nostra pinta in mano, da gustare senza interruzioni e spargimenti fortuiti o meno vari.
Si riparte in direzione stadio, dove in Bobby Moore Lower 5 incontriamo “Fabio Furi Claret & Blue Army”, l’uomo delle trasferte impossibili haha :D. Gli altri sono in Bobby Moore Upper e in Alpari (a borghesiii!).
Il primo tempo si conclude in modo veramente triste, sia in campo, per il gioco, che sugli spalti, con i tifosi Saints a farla da padroni.
Inizia il secondo tempo e il West Ham è una valanga, con due goal nel giro di pochissimi minuti pare archiviare la pratica. L’atmosfera si riaccende anche se i tifosi del Soton sembra proprio che non vogliano darcela vinta, e infatti dopo un quarto d’ora arriva il loro primo goal.
Data la sua ottima prestazione è un continuo cantare cori su Noble, tra cui anche il bellissimo “Mark Noble oh oh, Mark Noble oh oh oh oh, He plays in claret and blue, He’s West Ham through & through!” sulle note di Volare. Mark ricambia prima con un saluto e dopo qualche minuto con un pollice alzato, partono gli applausi. Se uno si concentrasse solo su di lui senza seguire la palla, si renderebbe conto di quanto instancabile sia. Un pilastro del West Ham!
Dopo risate con Nolan, che forte di stare davanti alla Bobby, fa la sua solita scenetta con il portiere mimando le sue mosse durante un calcio di punizione. Tra l’altro nel farlo ha provato a tirare in mezzo anche Collins che però non abituato a tale pratica non è riuscito ad essere comico quanto il capitano.
La partita finisce 4 a 1 in nostro favore e ci si fionda subito verso il Boleyn Pub dove dopo circa mezz’ora ci raggiungono Giampiero e anche gli altri. E’ qui che fa la sua apparizione il mitico Andy, cockney doc, noto a chi frequenta il nostro gruppo facebook. A turno tutti ci passano almeno mezz’ora a parlare, perchè è veramente una enciclopedia del West Ham vivente, oltre che una fonte di aneddoti clamorosi, due dei quali non raccontabili qui, ma in diretta appena gli ho sentiti sono volato via.
Nel pub il post partita è stato abbastanza tranquillo, dato che nonostante la vittoria non c’è stata una particolare euforia da poter far partite il delirio che si è vissuto in altre situazioni recenti. Le scarpe ancora bianche all’uscita lo testimoniano.
Verso sera ognuno a cena per la sua strada e appuntamento in aeroporto per il ritorno a “casa”.
Un saluto ai tutti i presenti, e in particolare alle ottime new entry, oltre che ai mitici Andy e Billy (There’s only on Billy…). Noi ci si rivede a dicembre contro il Chelsea, in attesa comunque dei racconti di chi prima sarà su con il City, lo Stoke e in trasferta a Manchester.
LGFM!