19 maggio 2012, finale play off Npower Football League Championship a Wembley tra West Ham United e Blackpool.
La giornata è iniziata presto per tutti: c’è chi di prima mattina si è fatto trovare ad Upton Park per godersi la prima birra della giornata al Boleyn e al Queens, chi come me si è diretto subito verso Liverpool Street ansioso di cantare qualcosa, chi è già a Wembley, e chi invece è ancora in volo verso Londra.
Il clima fuori dalla stazione di Liverpool Street è già straordinario, claret and blue ovunque e Hamilton Hall e altri pub della zona stracolmi. Da i supermercati limitrofi fuoriescono costantemente tifosi con scatole di birra in mano, mentre i mini market sono già a secco. Cori, cori e ancora cori, l’ottimismo è nell’aria, come anche la birra lanciata. A tratti passano anche tifosi del Blackpool. Quelli che se li trovano più vicini li abbracciano o li danno una pacca amichevole, anche se in sottofondo il classico “Who yaaa” echeggia fortissimo, tanto per far capire che tra poche ore saranno cavoli loro. Il sorriso è comunque sulla bocca di tutti, come sempre!
Verso le 12 ci si inizia a ricompattare ma soprattutto a riempire gli zaini di birra. La via è ormai un distesa di cartoni, lattine e bottiglie… e c’è già chi è a buon livello, anche tra noi.
Verso le 13 (se non erro) ci mettiamo in coda per prendere la metro in direzione Wembley Park tramite la “Metropolitan Line”. Sono tutti carichissimi, basta urlare l’inizio di una qualsiasi canzone che tutta la bolgia di gente ammassata in coda ti segue. Quando si aprono le porte del treno si viene trascinati dentro in automatico dalla folla, tra entusiasmo e pazzia. Si parte, e da li fino all’ultimo chilometro non si starà zitti un secondo.
http://youtu.be/J9EMmx2HXE8
Dopo una mezz’ora di viaggio indimenticabile, si arriva nella terra promessa. Usciti dalla stazione si apre davanti a noi uno spettacolo clamorosamente straordinario: una distesa di arancione sulla sinistra e una di claret and blue sulla destra, sullo sfondo lo stadio di Wembley. Tutti assieme in cammino inseguendo un sogno. Alcuni di noi si fermano in zona tornelli, altri vanno a ritirare i biglietti. Una volta ricevuto il “foglio di carta del potere”, si entra. Avendo presi i biglietti in modo “cumulativo” con un unico ordine siamo tutti in fila uno accanto all’altro, altri invece, che hanno ordinato il biglietto da soli, sono in settori diversi, vabbè, li si ribeccherà dopo per la festa.
Inizia il solito via vai di rito spalti/bar/spalti/bar con i birradipendenti della Station 936 a farla da padroni. Come già si sapeva i tifosi del West Ham United sono in netta maggioranza. La nostra metà dello stadio è piena, mentre quella del Blackpool ha tantissimi posti vuoti e fette di settori riservate al West Ham. L’ansia sale, e finalmente si inizia (vedi video riassunto della partita qui sotto).
http://youtu.be/1TOoleiWFzg
Al primo nostro goal mi ritrovo sospinto da un onda, è anarchia totale tra gli spalti, alcuni di noi sembrano posseduti, anzi, lo siamo tutti. Il clima nel settore del West Ham, diventa ancora più euforico. All’inizio del secondo tempo il Blackpool segna. Sono secondi di “silenzio” terribili mentre sulla nostra sinistra echeggiano i festeggiamenti dei Seasiders. Iniziano minuti di paura e nervosismo, che renderanno peró ancora più emozionante il goal della vittoria. È un frastuono, una sensazione adrenalinica, un orgasmo, ti viene quasi voglia di lanciarti dagli spalti. Questa volta l’onda umana è ancora più devastante, dopo pochi secondi mi ritrovo addirittura per terra. Ora è questione di minuti, ma tutti ci credono! Finalmente arriva il fischio finale, e iniziano i momenti di follia collettiva. Sarà una mezz’ora di emozioni e goduria pura, io addirittura mi commuovo. In pochissimo tempo i tifosi del Blackpool abbandonano lo stadio, lasciandoci soli nella nostra festa. Dall’impianto dello stadio parte Bubbles diverse volte e anche Twist and Shout dei Beatels, perla!
Quattro chiacchiere con qualche tifoso inglese conosciuto in occasione dell’ultima partita di campionato contro l’Hull City (vedi racconto e video), e ci si incammina sulla via del ritorno. Bolgia nuovamente incredibile e metropolitana intasata, con anche alcuni isolati tafferugli tra tifosi stessi del West Ham (ebbene si, mah). Alcuni decidono di accodarsi alla coda che procede lentamente, altri di fermarsi a mangiare qualcosa, ci si troverà poi dopo, non è un problema. Noi rimasti, prendiamo la saggia decisione di contrarre malattie incurabili con dei pseudo hamburger venduti ai vari chioschi. Finito il pasto chimico, ci mettiamo in viaggio. Arriviamo al Boleyn, ma la situazione è pessima: qualche hammers c’è, ma si balla e basta, molti tifosi si sono infatti fermati in pub più centrali di Londra. Alcuni di noi rimangono li a guardare la finale di Champions League tra Bayern e Chelsea, altri invece, si dirigono al Queens per vederla in un clima meno chiassoso. Il primo tempo al Queens fila via liscio, tra discorsi sul calcio inglese e le solite gare di Guiness. Urliamo qualche “Irons” ogni tanto per svegliare la gente che bivacca al bancone. Nel secondo tempo iniziamo ad essere più attivi e molesti, e ad ogni intervento di un portiere delle due squadre urliamo “Greenooo”, tra le risate dei presenti. Il destino vuole anche che quello del Chelsea pari pure un rigore, beh assist clamoroso per il coro che diventerà il tormentone della serata. Finita la partita festeggiamo con qualche simpatizzante del Chelsea presente nel pub, cantiamo un “Bubbles” di congedo e salutiamo anche i nuovi amici Gallesi conosciuti tra una pinta e l’altra (tutto ciò meriterebbe un capitolo a parte, dico solo che durante i saluti siamo rovinati tutti per terra, potete quindi immaginare la molestia loro e nostra).
C’è chi vorrebbe andare a festeggiare con i tifosi del Chelsea, e chi invece preferirebbe destabilizzare la quiete di un pub di Leicester Square dove lavorano amici. Nonostante la meta non sia ancora stata decisa, si parte con la metro in direzione centro. Trascinati dalla birra in corpo iniziamo a guastare il viaggio a tutti quello che entrano nel nostro vagone. “Irons Irons Irons”… “Greenooo Greenooo Greenooo”… “I’m forever blowing bubbles”… “We are Premier League!”… “East East East London”… ormai siamo a livelli pessimi. Io a tratti accenno anche dei “Chelsea, Chelsea, Chelseaaaa” :lol:. Dopo una sosta a una stazione intermedia che ovviamente non ricordo (forse Cannon Street), partiamo in direzione Leicester Square, rimandando l’appuntamento con i tifosi del Chelsea. Nel tragitto ci imbattiamo comunque con vari Blues. Non ce ne facciamo sfuggire uno, tra strette di mano, abbracci e congratulazioni, anche se prima di lasciarli andare un “Irons Irons Irons” è d’obbligo.
Arriviamo finalmente nel pub, dove riprende la gara di Guiness. Dopo qualche minuto ci viene subito chiesto di abbassare il volume… ma come non si fa a non cantare “Greenooo”? Facendo fede sulla conoscenza del titolare, proseguiamo nei nostri festeggiamenti. Nel frattempo ci raggiunge anche un altro ragazzo del gruppo. Verso l’una, e con Super Casper senza voce, partiamo in direzione Piccadilly, in cerca di altri tifosi del Chelsea con cui condividere un po’ di sano casino. Qua e la sbucano altri tifosi del West Ham, con i quali condividere un “Irons Irons Irons” a braccia incrociate. Arrivati sotto la statua di Eros, iniziamo a importunare due ragazze italiane, alle quali uno di noi chiede ospitalità per la notte. Da li passerà un ora in cui gli altri raggiungeranno livelli di molestia eccessiva. Verso le 2, ormai anche io senza voce, saluto gli altri con un “Greenooo” e mi dirigo verso Regent Street per prendere l’autobus in direzione Stratford. Vicino alla fermata incrocio un bel gruppone di tifosi del Chelsea, che tra un coro e l’altro si fa strada tra la tantissima gente. Perdo di vista un attimo la situazione per controllare gli orari del bus, quando al centro della strada vedo due tizi in atteggiamenti non propriamente amichevoli: uno è un tifoso del Chelsea, l’altro non lo so… anche se è chiaro che deve aver detto qualcosa di sbagliato. E’ la classica scena patetica da documentario sugli Hooligans con video tratti da registrazioni CCTV in cui piano piano i due si avvicinano, poi si allontanano, gesticolano, poi sembra sia tutto risolto, e si ritorna come prima, fino a quando in tre del Chelsea circondano il tipo, un calcio volante non andato a segno e subito dopo tutti in fuga con la polizia già sul posto. Bah…
(Mentre scrivo queste righe il mio pensiero va a quei poveri ragazzi che sono ancora in giro per Londra senza albergo, con litri di Guiness in corpo).
Insomma, in questa giornata ci sono stati tutti gli ingredienti giusti: amicizia, divertimento, cori, birra, casino… tutto a marchio Station 936.
GREENOOO!!!
(mi scuso per la qualità del racconto ma sono appena rientrato :roll:)
Ma poi l’ospitalita’ dalle ragazze c’e’ stata?
Fortunatamente si sono dimostrate delle ragazze mature, e hanno detto “No”.
…bellissimo, davvero una giornata importante, bravo Carlo e a tutti voi che avete goduto di questa meravigliosa giornata.
Ragazzi…. cosa mi sono perso….. ! 🙂