Chelsea – West Ham: 2-2

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Chelsea (4-2-3-1): Courtois 6; Ivanovic 6, Cahill 6, Terry 6, Azpilicueta 6; Mikel 6, Fabregas 8; Willian 6.5, Oscar 6.5 (Loftus-Cheek 84), Kenedy 7 (Pedro 46 6); Remy 6 (Traore 62 6.5).

Substitutes not used: Begovic, Baba, Matic, Pato.

Manager: Guus Hiddink 5.5

Booked: Ivanovic, Willian, Fabregas.

West Ham (4-2-3-1): Adrian 6; Antonio 6, Reid 6, Ogbonna 6, Cresswell 6.5; Kouyate 6, Noble 6; Lanzini 7.5 (Obiang 82), Payet 7.5, Valencia 6.5 (Emenike 75 6); Sakho 6.5 (Carroll 60 7.5).

Subs not used: Randolph, Oxford, O’Brien, Song.

Manager: Slaven Bilic 6

Booked: Reid, Ogbonna, Kouyate, Adrian, Antonio.

Referee: Robert Madley 4.5

Stadium: Stamford Bridge

Man of the Match: Fabregas

Attendance: 41,623

DailyMail

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DREAM COMES TRUE…

DREAM COMES TRUE..

andrea

La Guinness nella mia mano è il degno aperitivo a ciò che mi aspetterà tra pochi minuti, salire quegli scalini che mi porteranno direttamente in tribuna superiore (o per dirla come si scrive “Betway Stand Upper”) è la degna conclusione di una “storia” iniziata oltre 25 anni fa..

… dalle pagine del Guerin Sportivo avevo iniziato a seguire la serie A inglese, la celeberrima Premier League all’epoca “first division”, affascinato in principio da questi fantomatici 3 punti per vittoria, negli anni del duello Arsenal-Liverpool culminato in una drammatica ultima giornata dove il rimpallo più decisivo della storia del calcio consegnò tramite “The history man” Michael Thomas lo scudetto del 1989 ai Gunners. Il commento di Massimo Marianella accompagnava queste partite su un canale per noi adolescenti malati di football diventato mitico, Koper Capodistria..insieme alle gesta di campioni come Beardsley, Smith e soprattutto Matt “The God” Le Tissier..il giocatore che mi ha fatto amare il calcio inglese. Classe immensa sia da giocatore che da bevitore di birra, fedele alla maglia del Southampton malgrado le sirene di club di prima fascia inglesi e non, quel numero 7 è il colpevole di tutto questo che sto vivendo oggi!!

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Perché poi all’inizio non c’era una squadra preferita, si cavalcava molto il momento o il campione di turno.. ma l’avvento di uno dei calciatori che ho più ammirato in un team londinese dagli stupendi colori sociali, questi fantomatici claret&blue che addosso a Paolo Di Canio mi facevano star bene, mi fece prendere una direzione ben precisa verso l’West Ham. Da lì mi sono informato, documentato e mai scelta fu più felice, il club rappresentava in toto il mio modo di vedere il football. Non nego che il film “Hooligans” ed i libri inglesi sul tifo non ultimo quello di Cass Pennant abbiano contribuito ma il terreno era già fertile.. e già in quegli anni il pensiero fu “devo vedere una partita ad Upton Park”.

marco

Per un motivo o per un altro il sogno è sempre rimasto tale, ma quest’anno complice il fatto che sia l’ultimo anno che West ham gioca al Boleyn Ground qualcosa doveva succedere. Individuata la partita col Sunderland il 27 febbraio come papabile (visto che 4 giorni prima è il mio compleanno) aspettiamo la definizione degli orari da parte delle FA..perfetto giocano alle 12:45.. trovo due pazzi che non sono altro che i miei migliori amici Marco e Gionata per seguirmi in questa cosa (viste anche le loro simpatie per gli Hammers), e ci mettiamo all’opera!! Voli prenotati (si va e si torna in giornata, i turisti avremo tempo altre volte per farli), spostamenti pianificati e aspettiamo il 26 gennaio per acquistare i biglietti, sicuri che non sarebbe stato un problema.

Mai previsione fu meno azzeccata: sito intasato, coda per la biglietteria e poi un unico responso: SOLD OUT!! Bestemmie come se non ci fosse un domani ma lì i ragazzi del gruppo facebook della Station 936 son stati decisivi, incoraggiandoci a non mollare e continuare a provare che qualche ticket sarebbe uscito fuori. Dopo 5 giorni di collegamenti quasi 24h su 24 riusciamo ad avere gli agognati 3 biglietti, tutti separati ma pazienza, basta esserci!!

Chiudiamo le valige, si va ad Upton Park!

Quel giorno lì non riesco quasi a raccontarlo, dall’arrivo a Stansted dove si intravedono altre sciarpe claret&blue, la metro da Liverpool Street che ci lascia a 500mt dallo stadio. L’emozione di acquistare il programma della partita, di percorrere la Green Street, di vedere spuntare dal nulla le due torri della tribuna, le cancellate colme di omaggi al mitico Bobby Moore..poi lo store affollatissimo, l’hamburger più unto della storia, il Boleyn Tavern.. poi basta si entra!!

Tolti i problemi al tornello (come un perfetto sfigato ci son rimasto quasi intrappolato con lo zaino..) finalmente siamo dentro.. Guinness d’ordinanza e poi si entra in tribuna..il freddo, le chiacchiere con il mio maccheronico inglese con i tifosi locali incuriositi da questo solitario italiano tifoso hammer, il vento, le musiche rock ad accompagnare il riscaldamento delle squadre.. le bolle sparate nel cielo di Londra, finalmente canto “Bubbles” a tutta voce, una delle più belle emozioni della mia vita..

e poi sono solo brividi, non riesco a raccontarli vanno solo vissuti.. solo vissuti.

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Nulla potrà mai farmi dimenticare questa meravigliosa giornata.. hammer è uno stato mentale.. COYI
P.S. se poi l’aereo di ritorno non faceva 4h di ritardo poteva essere anche meglio ma non stiamo a guardare il capello..

Andrea

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Tony Cottee: Bread, jam & goals

Eccoci ritrovati con l’appuntamento del giovedi, gestito da me e Angelo, con il quale raccontiamo la storia di alcune nostre leggende. Nella speranza di non entrare in un terreno troppo sconosciuto, vi presento Tony Cottee, nostro attaccante negli anni ’80-’90.

Tony Cottee - West Ham United - Stock - Season 86/87 Mandatory Credit : Action Images

Tony Cottee – West Ham United – Season 86/87

Tony Cottee: Bread, jam & goals

“Dammela addosso”. Chissà quante volte Antony urlò questa frase ai suoi piccoli compagni quando, durante l’infanzia, giocava per le umide strade di una Londra che in quel periodo più che mai amava il calcio in modo carnale. Nato nel 1965, Tony venne ingaggiato dal West Ham nel 1982, all’età di 17 anni. Rimase un Hammer fino al 1988, quandò passò all’Everton per una cifra relativamente bassa per un attaccante. Tuttavia, “al cuor non si comanda” e nel 1994 il suo nome torna sulle distinte delle partite giocate nell’est di Londra. Questa volta rimarrà al Boleyn Ground fino al 1997, dopo di che la sua carriera avrebbe subito un inesorabile declino, e cambiò aria in quel di Birmingham, Leicester e Norwich prima di appendere le scarpette al chiodo.

Da non dimenticare però, la sua avventura nel campionato malese, sconosciuto a tutti, nel 1998. Con la maglia giallo-rossa del Selangor mise a segno 14 reti in 24 presenze, e a me piace immaginarlo con qualche ragazza asiatica un po’ attratta dal fare tutto british e dai grossi polpacci del nostro Antony.

La sua coerenza ed il suo cinismo gli consentirono di giocare per 8 volte con la Nazionale Inglese, di mettere a segno un gol. Nei campionati del Regno Unito invece, mise a segno piu di 200 gol, entrando di diritto nella storia.

Tentò un approccio alla carriera manageriale, allenando il Barnet, ultima sua squadra, nel 2001. Purtroppo non ebbe fortuna in quest’ambito, ed al giorno d’oggi è attivo nel mondo della TV, essendo un commentatore.

Non so cosa tu sta facendo ora Tony, ma anche se non sei alto, io te la do addosso.

di Paride Paride

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CHELSEA – WEST HAM Premier League 31^ giornata

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Manchester United – West Ham: 1-1

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Manchester United: De Gea 6.5; Varela 7 (Darmian 87), Smalling 6.5, Rojo 6, Blind 5.5; Carrick 7, Fellaini 5 (Schweinsteiger 76); Lingard 6, Herrera 6.5, Martial 7; Rashford 5.5 (Memphis 76).

Subs not used: Romero, Williams, Schneiderlin, Januzaj.

Goals: Martial 83′

West Ham: Randolph 6.5; Reid 6.5 (Obiang 61), Ogbonna 6, Kouyate 7, Cresswell 7; Antonio 6, Noble 7.5, Lanzini 6, Payet 7; Emenike 5 (Sakho 64), Carroll 6.5 (Valencia 82).

Subs not used: Adrian, Song, O’Brien, Moses.

Goals: Payet 68′

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