Il Newcastle di Bruce: poco spazio alla qualità, la concretezza prima di tutto

Il West Ham torna in campo al London Stadium sfidando il Newcastle nel tentativo di ritrovare quella vittoria che manca da più di due mesi (22 ottobre, 2-0 al Manchester United). L’avversario, almeno sulla carta, appare ampiamente alla portata della squadra di Manuel Pellegrini, ma le recenti prestazioni degli Hammers non danno certezze in tal senso. I Magpies, così come lo Sheffield United ultimo avversario del West Ham, sono una formazione che predilige un’idea di calcio all’inglese, guidata da una vecchia volpe come Steve Bruce. L’ex difensore dei Red Devils bada molto al sodo, proponendo un calcio basato sulla concretezza, fregandosene sostanzialmente dell’estetica, e il  5-4-1 va in quella direzione. L’undici iniziale, con le assenze degli infortunati Schar e Matt Ritchie, sembra ormai ben delineato con il portiere Dubravka tra i pali, i centrali Fernandez, Clark e capitan Lascelles, Yedlin terzino destro e Willems a sinistra. Il centrocampo è guidato dai fratelli Sean e Matthew Longstaff, poco più che ventenni, ma già con la personalità per giocare in Premier da protagonisti. A completare il reparto i due giocatori più talentuosi dei Magpies: il paraguaiano Miguel Almiron pagato 24 milioni lo scorso gennaio, e il francese Allan Saint-Maximin prelevato in estate dal Nizza. La punta centrale è il brasiliano Joelinton. pagato a peso d’oro (44 milioni), ma piuttosto deludente fin qui. Una delusione fotografata anche dai soli sei gol complessivi in campionato che rendono il Newcastle il secondo peggior attacco della Premier alle spalle del Watford. I ragazzi di Bruce hanno vinto due volte in dieci giornate, ma sono stati due successi prestigiosi arrivati contro Manchester United in casa e Tottenham in trasferta. Tra i Magpies potrebbe esserci anche un ex di lusso come Andy Carroll che al netto dei tanti infortuni che hanno caratterizzato la sua esperienza con gli Hammers, ha sempre avuto un legame speciale con i tifosi claret & blue.

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Toh, chi si rivede: Winston Reid in campo con il West Ham Under 23

Dopo 18 lunghi mesi, si rivede sul terreno di gioco Winston Reid; il giocatore neozelandese scenderà in campo stasera con la maglia del West Ham Under 23 nella sfida contro il Wolfsburg B valida per la Premier League International Cup. Chissà che non possa essere un nuovo inizio per lo sfortunato difensore classe 88′ tormentato da diversi guai fisici che ne hanno condizionato inevitabilmente la carriera.

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Pellegrini: un brutto risultato, poco concreti sotto porta

Al termine della gara interna pareggiata 1-1 contro lo Sheffield United, il manager del West Ham Manuel Pellegrini ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

  • Per noi è un brutto risultato, prima di tutto perchè giocavamo in casa, e secondo perchè abbiamo avuto più volte l’occasione di raddoppiare. Siamo stati poco concreti sotto porta e così siamo stati puniti dal pareggio. Sapevamo che sarebbero venuti qui per difendersi perchè lo fanno molto bene, e tranne qualche contropiede non hanno creato molto.
  • Zabaleta, Balbuena e Snodgrass hanno fatto molto bene, soprattutto Robert che ha segnato e si è mosso bene durante tutta la partita.
  • Penso che nelle ultime due partite in casa siamo stati un po ‘sfortunati con il risultato; sia oggi che contro Crystal Palace. Bisogna fare di più in casa, essere più incisivi specialmente sotto porta. Se avessimo quei cinque punti in più, sarebbe un ottimo inizio di stagione, ma ora siamo al centro della classifica e dobbiamo continuare a migliorare.
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Il West Ham ci mette la voglia, ma non basta. Finisce 1-1 al London Stadium

Il West Ham prolunga la serie di partite senza vittoria non andando oltre l’1-1 casalingo contro lo Sheffield United. Gli Hammers non vincono dal 22 settembre quando sconfissero il Manchester United al London Stadium. Da allora 3 sconfitte e 2 pareggi complessivi, compresa la disfatta in League Cup ad Oxford.

LA PARTITA

Rispetto alla brutta prestazione in casa dell’Everton Manuel Pellegrini decide di operare ben 5 cambi: Balbuena, Snodgrass, Cresswell, Zabaleta e Yarmolenko al posto di Ogbonna, Lanzini, Masuaku, Frederiks e Fornals. Il West Ham parte bene, mostrando senza dubbio più voglia rispetto ad una settimana fa, ma gli ospiti non si lasciano intimidire rispondendo colpo su colpo. Nonostante il predominio nel possesso palla, il vantaggio del West Ham arriva a sorpresa, sul finire del primo tempo, in contropiede, con i due migliori in campo fino a quel momento bravi a sorprendere la difesa delle Blades: assist di Yarmolenko, gol di Snodgrass. La ripresa vede la squadra di Wilder rischiare qualcosa in più, inserendo il match winner della partita contro l’Arsenal, vale a dire Mousset. Ed è proprio il francese dopo un quarto d’ora dall’inizio del secondo tempo, a trovare una precisa girata che si insacca nell’angolino alla destra di Roberto, apparso poco reattivo. Gli ingressi di Lanzini e Fornals scuotono la squadra di Pellegrini che va vicinissima alla rete del vantaggio ancora con Snodgrass che manca il tap-in a due passi dalla porta, e con Yarmolenko con una conclusione da fuori. Nel finale entra anche Ajeti, ma il risultato non cambia, con gli ospiti che rimangono imbattuti in trasferta. Un risultato tutto sommato giusto per quello che si è visto, il West Ham ha mostrato buona determinazione contro un avversario ostico, ma ancora una volta vede sfuggire i tre punti. EH0VSlOXUAAlzhH

I TABELLINI

West Ham United: Roberto, Zabaleta, Balbuena, Diop, Cresswell, Rice, Noble (Fornals 78), Snodgrass (Ajeti 86), Yarmolenko, Felipe Anderson (Lanzini 66), Haller
Panchina: Martin, Fredericks, Ogbonna, Sanchez
Sheffield United: Henderson, Basham, Egan, O’Connell, Baldock, Lundstram, Norwood (Mousset 63), Fleck, Stevens, McGoldrick (Besic 81), Robinson (Sharp 54)
Panchina: Moore, Jagielka, Freeman, McBurnie

Arbitro: David Coote

Goals: 44’Snodgrass, 63’Mousset

Ammoniti: Diop, Balbuena, Baldock, Stevens

Spettatori: 59.878

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Sheffield United: un avversario tosto, nel momento più delicato

Dopo la batosta rimediata nella trasferta di Goodison Park, il West Ham cerca il pronto riscatto ospitando lo Sheffield United al London Stadium sabato pomeriggio. Le Blades, neopromosse dalla Championship, sono reduci dal loro primo successo prestigioso in questo campionato ottenuto davanti al pubblico amico di Bramall Lane contro l‘Arsenal. Una vittoria che ha consentito alla squadra di Wilder di raggiungere proprio gli Hammers a quota 12 punti, ma di essergli davanti grazie alla differenza reti. Differenza reti positiva per lo Sheffield grazie soprattutto ad una difesa quasi imperforabile in questo inizio di stagione, la migliore insieme a quella del Liverpool con 7 gol subiti in 9 partite. Sono invece 4 i clean sheets conquistati, gli stessi del Manchester City. Dunque, un reparto difensivo di tutto rispetto, lo stesso che nella passata stagione è risultato il migliore di tutta la Championship con 41 reti subite. Wilder schiera solitamente i suoi con un 3-5-2 con Henderson tra i pali, Egan, Basham e O’Connell difensori centrali, Baldock terzino destro e Stevens terzino sinistro. Questo è il blocco difensivo che ha fatto le fortune delle Blades, con giocatori magari non di nome, ma che grazie all’organizzazione creata dall’allenatore, funziona ormai come un ingranaggio perfetto, difficile da scalfire. Le chiavi del centrocampo sono nella mani esperte del capitano Olivier Norwood, affiancato da Fleck e Lundstram, due giocatori prevalentemente di quantità. In attacco Wilder ha variato molto nelle prime nove partite, alternando un po’ tutti i suoi uomini offensivi: McGoldrick, Robinson, McBurnie, Mousset e la bandiera Billy Sharp. Per il West Ham un brutto cliente in questo momento non particolarmente brillante, un avversario che non colpisce sicuramente per la qualità del gioco, ma che sa essere terribilmente concreto quando serve. Sarà fondamentale avere pazienza, o meglio ancora, trovare subito una rete che aprirebbe qualche spazio in più per i giocatori di maggior talento della squadra di Pellegrini, così come avere un approcio giusto contro una squadra che ha l’agonismo tra le sue caratteristiche principali.

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