Notte fonda per il West Ham, il Burnley domina e vince 3-0

Non c’è storia a Turf Moor dove il Burnley travolge per 3-0 un West Ham imbarazzante, probabilmente il peggiore della stagione. Gli Hammers proseguono così il loro periodo nero, subendo la quinta sconfitta nelle ultime sette partite con 17 reti incassate e solo 6 realizzate. Una crisi ormai acclarata che vede la squadra di Manuel Pellegrini sprofondare in sedicesima posizione, con il tecnico cileno inevitabilmente sotto accusa.

LA PARTITA

Il West Ham si presenta con soli due cambi rispetto al tonfo interno subito in casa contro il Newcastle, con Fornals e Fredericks al posto di Zabaleta e Yarmolenko. L’inizio è tutto di marca del Burnley che viene da tre sconfitte consecutive e ha voglia di riscattarsi davanti al proprio pubblico. Il riscatto comincia al minuto 11 quando Barnes trafigge Roberto da pochi passi sugli sviluppi di un calcio d’angolo. La reazione del West Ham è nulla, e i padroni di casa vanno a mille mettendo in apprensione la difesa incerta degli Hammers. I clarets trovano il gol del raddoppio con Wood, ma l’intervento del VAR spinge  l’arbitro a non convalidare la rete per un fuorigioco millimetrico dello stesso attaccante. A complicare i piani di Pellegrini arriva anche l’infortunio di Noble sostituito da Yarmolenko, ma la  musica non cambia. Sul finire del primo tempo  giunge inesorabile il secondo gol del Burnley con Wood che sfrutta un clamoroso errore di Balbuena in fase d’impostazione e insacca da due passi sull’assist di McNeil. Il tabellino alla fine del primo tempo è impietoso per il West Ham: 0 tiri in porta! La seconda frazione si apre con la terza marcatura dei padroni di casa, grazie ad una clamorosa papera di Roberto che devia nella sua porta il calcio d’angolo di Barnes. Il portiere spagnolo si riscatta in parte compiendo numerosi interventi che evitano un passivo ben più pesante per i claret & blue. 

I TABELLINI

Burnley: Pope, Bardsley, Tarkowski, Mee, Taylor, Hendrick, Westwood, Cork, McNeil, Wood (Brady 90+4), Barnes (Rodriguez 80)

In panchina: Hart, Lowton, Pieters, Lennon, Long

Goals: Barnes 11, Wood 44, Roberto og 54

Booked: Mee, Tarkowski

West Ham United: Roberto, Fredericks, Diop, Balbuena, Cresswell, Rice, Noble (Yarmolenko 20), Snodgrass, Fornals (Ajeti 63), Felipe Anderson (Lanzini 56), Haller

In panchina: Martin, Zabaleta, Ogbonna, Sanchez

Ammoniti: Fredericks

Arbitro: Kevin Friend

 

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Burnley: la squadra più inglese tra le inglesi

Il West Ham proverà a bloccare l’emorragia di risultati negativi nella sfida di sabato pomeriggio a Turf Moor contro il Burnley. La formazione allenata da Sean Dyche, proprio come quella di Manuel Pellegrini, non sta vivendo un gran momento di forma, essendo reduce da tre sconfitte consecutive, aggravate dalle undici reti subite. Tra le due squadre c’è un solo punto di differenza e la partita valevole per la dodicesima giornata di Premier League rappresenta una sorta di spartiacque della stagione per entrambe. I clarets rimangono un avversario al solito ostico, con poco talento probabilmente, ma sempre difficile da superare. Dopo Newcastle e soprattutto Sheffield United, gli Hammers si troveranno di fronte un’altra formazione che predilige un calcio molto “british”, con gran parte dell’undici iniziale di nazionalità britannica. Un 4-4-2 compatto, fatto di tanta corsa, palle lunghe e inserimenti centrali dei centrocampisti bravi a buttarsi dentro come Westwood e Hendrick. La formazione titolare prevede davanti al portiere Pope, i centrali Tarkowski e Mee con Pieters e Lowton sulle fasce. In mezzo al campo spazio a Westwood e Cork affiancati spesso da Henrick e Mc Neil o in alternativa Brady e Gudmundsson. In attacco solitamente Dyche fa ruotare tre giocatori per due posti: Barnes, Wood e Jay Rodriguez. I primi due hanno segnato 4 reti a testa, mentre l’ex Wba è fermo a 2. Il West Ham dovrà senza dubbio cambiare registro rispetto alle ultime uscite, caratterizzate oltre che dalle poche idee, da uno spirito poco combattivo. Contro una formazione come il Burnley, a Turf Moor, mostrare lo stesso atteggiamento potrebbe essere letale.

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Pellegrini: primo tempo inaccettabile

Manuel Pellegrini ha parlato alla stampa dopo la sconfitta interna contro il Newcastle; queste le frasi salienti:

  • E’ davvero difficile spiegare come mai abbiamo giocato così male nei primi 45 minuti, le precedenti due partite casalinghe le abbiamo iniziate in maniera diversa, pressando nella metà campo avversaria. Davvero, non so spiegare il perchè.
  • Roberto ha una carriera che parla per lui, ha giocato in grandi squadre in altri paesi e oggi non abbiamo perso per colpa sua.
  • Dalla partita che abbiamo perso 4-0 ad Oxford è cambiato qualcosa e non abbiamo più vinto, dobbiamo capire la ragione di tutto questo.
  • Sicuramente non vincere da cinque partite ti fa perdere la fiducia, ma questo non giustifica due primi tempi come quelli contro Everton e Newcastle.
  • Ho tolto Noble inserendo Lanzini dietro le punte prendendo qualche rischio in più.
  • Non è un problema di giocatori, è un problema di spirito che dobbiamo ritrovare e capire perchè non stiamo giocando come a inizio stagione.
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Crolla il West Ham, anche il Newcastle passa al London Stadium

Notte fonda per il West Ham che viene nuovamente sconfitto al London Stadium; il Newcastle si impone 3-2 infliggendo alla squadra di Pellegrini la terza sconfitta nelle ultime quattro partite di campionato, la seconda nelle ultime tre giocate in casa. I Magpies con questo successo salgono a 12 punti in classifica, solo uno in meno degli Hammers.

LA PARTITA

Pellegrini un po’ a sorpresa conferma in avvio l’undici schierato una settimana fa contro lo Sheffield United, contro un avversario che si presenta in mezzo al campo con Shelvey e Hayden al posto dei fratelli Sean e Matthew Longstaff. L’inizio è tutto a favore degli ospiti che mostrano fin dalle prime battute di avere più energia dei padroni di casa, trovando dopo un quarto d’ora il vantaggio con Ciaran Clark che segna di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Passano sei minuti, e il Newcastle concede il bis, ancora di testa, ancora con un difensore: Federico Fernandez. Il West Ham appare stordito e fatica a reagire, rischiando più volte di capitolare con Saint-Maximin che si divora due gol tutto solo davanti a Roberto. In chiusura di primo tempo però, gli Hammers hanno l’occasione di accorciare le distanze con Haller, ma Dubravka è bravo a neutralizzare la conclusione del francese. Il secondo tempo si apre con l’ingresso di Ajeti e Lanzini al posto di Yarmolenko e Noble e  con una rete annullata a Yedlin, ma il terzo gol dei Magpies arriva poco dopo grazie alla punizione di Shelvey che trafigge Roberto dalla distanza. Qualche sostenitore claret & blue abbandona addirittura lo stadio con la formazione di Bruce che controlla senza troppi patemi la partita. Ad un quarto d’ora dal termine arriva quella che sembra essere la rete della bandiera di Balbuena, ma in pieno recupero Snodgrass trova il gol del 2-3 che incredibilmente, con un paio di minuti da giocare, riapre tutto il discorso. La rimonta però non viene completata, e il Newcastle porta a casa l’intera posta. 

I TABELLINI

West Ham United: Roberto, Zabaleta (Fredericks 72), Balbuena, Diop, Cresswell, Rice, Noble (Ajeti 46), Snodgrass, Yarmolenko (Lanzini 46), Felipe Anderson, Haller
Panchina: Martin, Ogbonna, Sanchez, Fornals

Newcastle United: Dubravka, Yedlin, Fernandez, Lascelles, Clark, Willems (Dummett 87), Almiron, Shelvey, Hayden, Saint-Maximin (Atsu 77), Joelinton (Carroll 89)
Panchina: Darlow, Krafth, M Longstaff, Gayle

Arbitro: Stuart Attwell

Goals: Clark 16, Fernandez 22, Shelvey 51, Balbuena 73, Snodgrass 90

Ammoniti: Diop, Cresswell, Fernandez

Spettatori: 59,907

 

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Il Newcastle di Bruce: poco spazio alla qualità, la concretezza prima di tutto

Il West Ham torna in campo al London Stadium sfidando il Newcastle nel tentativo di ritrovare quella vittoria che manca da più di due mesi (22 ottobre, 2-0 al Manchester United). L’avversario, almeno sulla carta, appare ampiamente alla portata della squadra di Manuel Pellegrini, ma le recenti prestazioni degli Hammers non danno certezze in tal senso. I Magpies, così come lo Sheffield United ultimo avversario del West Ham, sono una formazione che predilige un’idea di calcio all’inglese, guidata da una vecchia volpe come Steve Bruce. L’ex difensore dei Red Devils bada molto al sodo, proponendo un calcio basato sulla concretezza, fregandosene sostanzialmente dell’estetica, e il  5-4-1 va in quella direzione. L’undici iniziale, con le assenze degli infortunati Schar e Matt Ritchie, sembra ormai ben delineato con il portiere Dubravka tra i pali, i centrali Fernandez, Clark e capitan Lascelles, Yedlin terzino destro e Willems a sinistra. Il centrocampo è guidato dai fratelli Sean e Matthew Longstaff, poco più che ventenni, ma già con la personalità per giocare in Premier da protagonisti. A completare il reparto i due giocatori più talentuosi dei Magpies: il paraguaiano Miguel Almiron pagato 24 milioni lo scorso gennaio, e il francese Allan Saint-Maximin prelevato in estate dal Nizza. La punta centrale è il brasiliano Joelinton. pagato a peso d’oro (44 milioni), ma piuttosto deludente fin qui. Una delusione fotografata anche dai soli sei gol complessivi in campionato che rendono il Newcastle il secondo peggior attacco della Premier alle spalle del Watford. I ragazzi di Bruce hanno vinto due volte in dieci giornate, ma sono stati due successi prestigiosi arrivati contro Manchester United in casa e Tottenham in trasferta. Tra i Magpies potrebbe esserci anche un ex di lusso come Andy Carroll che al netto dei tanti infortuni che hanno caratterizzato la sua esperienza con gli Hammers, ha sempre avuto un legame speciale con i tifosi claret & blue.

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