Chelsea: un ex col dente avvelenato sulla strada del West Ham

Il West Ham in profonda crisi di gioco e risultati troverà sulla sua strada nel prossimo turno un avversario non tra i più semplici di questi tempi: il Chelsea. I Blues allenati dall’ex Frank Lampard hanno avuto un inizio di stagione abbastanza sorprendente se si pensa all’impossibilità di operare sul mercato per il blocco imposto dalla FIFA dopo aver comunque conquistato l’Europa League lo scorso maggio. Lampard ha sfiorato la promozione dalla Championship con il Derby County al suo primo anno da allenatore, ottenendo la fiducia della dirigenza del Chelsea. L’ex centrocampista della nazionale inglese ha puntato principalmente sulla linea verde, inserendo in prima squadra parecchi giovani cresciuti nell’Academy dei Blues in giro per l’Inghilterra a farsi le ossa. Mason Mount e Tammy Abraham sono senza dubbio quelli che hanno avuto l’impatto migliore raggiungendo anche la nazionale maggiore di Southgate, senza dimenticare Hudson-Odoi già lanciato nella mischia da Maurizio Sarri. Ai giovani in rampa di lancio vanno aggiunti i senatori Azpilicueta, Willian, Giroud, così come i due italiani al secondo anno a Stamford Bridge Jorginho ed Emerson Palmieri. La classifica vede il Chelsea in piena lotta Champions League al quarto posto a soli due punti dal Manchester City dopo lo scontro diretto perso proprio contro i Citizens. Lampard si affida spesso al 4-3-3, ma non disdegna nemmeno il 4-2-3-1. Fra i pali Kepa è ormai una certezza, i due terzini solitamente vengono scelti tra Azpilicueta, Palmieri e Marcos Alonso, mentre la coppia centrale è formata da Zouma e Tomori. In mezzo al campo, ovviamente Kantè, con Kovacic e Jorginho a giocarsi il posto quando si gioca a due, altrimenti vengono impiegati tutti e tre. Il reparto offensivo vede Abraham intoccabile o quasi al centro dell’attacco, con Mount solitamente schierato nei tre dietro la punta, ma difficilmente impiegato da esterno nel 4-3-3. Le ultime due uscite dei Blues hanno visto l’ex Derby partire dalla panchina, quindi è probabile il suo impiego nella sfida agli Hammers. Hudson-Odoi, Willian e Pulisic si dovrebbero giocare gli altri posti.

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Avanti con Pellegrini, per ora…

Come già avevamo scritto prima della sosta per le nazionali, al momento Manuel Pellegrini non rischia l’esonero, nonostante l’ennesima sconfitta e una crisi ormai conclamata. Domani dovrebbe esserci un faccia a faccia tra il tecnico cileno e i dirigenti del club, ma l’intenzione, per il momento, è quella di non cambiare la guida tecnica. I motivi principali sono sostanzialmente due: il primo è che Pellegrini percepisce un ingaggio “importante” e il suo esonero vorrebbe dire riconoscere a lui e al suo staff una cifra considerevole se sommata a quello del nuovo manager. Il secondo è che ad oggi, secondo il board del West Ham, non ci sono grandi alternative in grado di invertire la rotta, anche se il nome di Rafa Benitez viene tenuto in considerazione tanto da aver fatto qualche approcio nei giorni scorsi con l’ex tecnico del Liverpool attualmente in Cina. Le trasferte in casa di Chelsea e Wolverhampton e la sfida casalinga contro l’Arsenal potrebbero cambiare le carte in tavola con Benitez che a quel punto diventerebbe l’obiettivo principale.

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Pellegrini: “su di noi tanta pressione, bisogna reagire”

Le parole di Manuel Pellegrini dopo la sconfitta contro il Tottenham:

  • C’è frustrazione perchè ancora una volta non abbiamo vinto in casa, oltretutto oggi era un derby molto sentito e volevamo vincere per i nostri tifosi, ma non ci siamo riusciti. I giocatori stanno giocando con una grande pressione addosso e non riescono a fare quello che vorrebbero. Prendiamo troppi gol, ma almeno oggi abbiamo lottato e non ci siamo arresi fino alla fine, purtroppo non è bastato
  • Fino al 25′ la partita è stata combattuta senza grandi occasioni per segnare, ma dopo il primo gol non abbiamo reagito, subendo il secondo che forse ha chiuso la partita.
  • Ripeto: nel secondo tempo abbiamo continuato a giocare, ma non era facile ribaltare il risultato
  • I tifosi vogliono i risultati e sono sempre con noi, lo stadio è sempre pieno e come ho detto il giorno del mio arrivo, voglio aiutare questo club a crescere passo dopo passo.
  • Quando le cose vanno male e non vinci da tanto tempo, bisogna reagire pensando che ci sono ancora tante partite
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Una crisi senza fine: il Tottenham vince il London derby

Non basta la reazione finale, il West Ham perde anche il derby contro il Tottenham sprofondando in una crisi dalla quale non sarà facile uscire. Gli Spurs vincono 3-2 al London Stadium festeggiando il debutto in panchina di Josè Mourinho. Per gli ospiti a segno Son, Lucas e Kane, mentre per gli Hammers le reti portano la firma di Antonio e Ogbonna.

La Partita

Il West Ham si presenta alla sfida odierna per tentare di fermare l’emoraggia di risultati che vedono gli Hammers senza vittoria da poco più di due mesi. DI fronte i rivali del Tottenham reduci dal cambio di panchina che ha visto Mauricio Pochettino esonerato e sostituito dallo Special One Mourinho. Pellegrini si affida ancora a Roberto nonostante i gravi errori nelle partite precedenti e schiera il capitano Mark Noble recuperato dall’infortunio pre sosta. L’inizio di partita vede gli ospiti col pallino del gioco in mano, mentre i padroni di casa si affidano alle ripartenze con Anderson e Yarmolenko sulle fasce. Proprio il brasiliano spreca una buona opportunità in contropiede servendo Haller invece dell’ucraino solo davanti a Gazzaniga, ma è solo un fuoco di paglia perchè dopo questa azione il Tottenham aumenta la pressione mettendo subito in difficoltà la sempre incerta retroguardia degli Hammers. Dopo diversi salvataggi in extremis anche grazie ai recuperi di Declan Rice, gli Spurs passano al 36′ grazie al solito Son che mette a segno il quarto gol nelle ultime quattro partite contro il West Ham, finalizzando l’assist di Dele Alli bravo a mettere il sudcoreano davanti a Roberto. Passano solo sette minuti ed è ancora Alli a dare il via all’azione del raddoppio salvando una palla sulla fascia laterale di sinistra, favorendo così  l’inserimento di Son, abile a servire in mezzo all’area Lucas tutto solo per il comodo 2-0. La ripresa si apre con il ritorno in campo di Michail Antonio al posto di un evanescente Felipe Anderson, ma la musica non cambia, con la squadra di Mourinho che prima spreca il contropiede del 3-0, poi va a segno con Harry Kane che insacca di testa un cross di Aurier. Tutto troppo facile per il Tottenham che dopo terza marcatura abbassa notevolmente il ritmo permettendo al West Ham di rendersi pericoloso soprattutto col rientrante Antonio che al 73′ trova la rete della bandiera. La squadra di Pellegrini mossa dall’orgoglio si butta ancora in avanti trovando in pieno recupero il 2-3 con Angelo Ogbonna di testa, ma la partita è ormai finita e si chiude con la terza sconfitta consecutiva in Premier League, la quinta nelle ultime sette in campionato, la sesta nelle ultime otto se si conta la coppa di lega. Gli Hammers ora hanno solo tre punti di vantaggio sulla terzultima con la posizione di Pellegrini che si fa sempre più critica, ma probabilmente non ancora irreversibile.

I Tabellini

West Ham United: Roberto, Fredericks, Diop (Sanchez 64), Ogbonna, Cresswell, Rice, Noble, Snodgrass, Felipe Anderson (Antonio 46), Yarmolenko (Fornals 55), Haller
Subs: Martin, Zabaleta, Balbuena, Ajeti

Goals: Antonio 74, Ogbonna 90+6

Ammoniti: Diop, Fredericks, Snodgrass

Tottenham Hotspur: Gazzaniga, Aurier, Alderweireld, Sanchez, Davies (Rose 75), Dier, Winks, Son, Alli (Eriksen 79), Lucas Moura (Sissoko 82), Kane
Subs: Austin, Walker-Peters, Foyth, Lo Celso

Goals: Son 36, Lucas Moura 43, Kane 49

Ammoniti: Davies, Kane

Referee: Michael Oliver

Spettatori: 59,930

 

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Tottenham: l’effetto Mourinho come arma in più

Dopo la sosta dedicata alle nazionali, nel prossimo weekend torna la Premier League, con il West Ham impegnato sabato pomeriggio nel derby casalingo contro il Tottenham. Una partita che come qualsiasi derby va oltre i semplici tre punti in palio, e anche in questo caso gli spunti intorno al match sono diversi. Gli Hammers non vincono ormai dal 22 ottobre e le voci sul futuro di Manuel Pellegrini si fanno sempre più insistenti, mentre gli Spurs, con un colpo di teatro, in poche ore hanno esonerato Mauricio Pochettino, ingaggiando lo “Special OneJosè Mourinho. Un cambio a sorpresa non solo per la tempistica, ma soprattutto perchè il tecnico argentino aveva portato il Tottenham, solo pochi mesi fa, ad un passo dalla conquista della Champions League raggiungendo la finale persa poi con il Liverpool. Certo, l’inizio di campionato non è stato entusiasmante per Kane e compagni, ad oggi con soli due punti in più del West Ham, ma l’allontanamento di Pochettino ha lasciato perplessi anche una buona parte dei tifosi degli Spurs. L’arrivo di Mourinho potrebbe rappresentare un problema in più per gli Hammers, non solo per le capacità del tecnico ex Inter, ma perchè solitamente quando si cambia un allenatore l’ambiente subisce una inevitabile scossa che almeno a breve termine può portare buoni risultati. Difficile prevedere gli aggiustamenti che porterà già da sabato il tecnico lusitano, ma è lecito aspettarsi una formazione meno “sbarazzina” e più attenta alla fase difensiva, mentre sarà curioso vedere come verrà gestito l’immenso talento di Eriksen messo un po’ in disparte dalla precedente guida tecnica nei primi mesi della stagione 19/20. L’unica certezza dalla quale ripartire è senza alcun dubbio Harry Kane, una macchina da gol non solo con la maglia del Tottenham, ma anche con quella della nazionale inglese. Un cecchino quasi infallibile, il pericolo numero uno per la difesa degli Hammers apparsa in grande difficoltà nelle ultime uscite e condannata a non sbagliare niente contro un campione del calibro di Kane.

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