Esattamente tre settimane dopo il sorteggio degli ottavi, che ci aveva associati al Sevilla “Rey de Copas”, nell’urna di Nyon c’era di nuovo il West Ham United. Dopo una beffarda sconfitta in terra andalusa, i nostri hanno ribaltato il risultato, vincendo l’incontro ai supplementari, in una delle notti che entra di diritto nella storia (recente e non) a tinte claret and blue. E quindi rieccoci, in quest’avventura iniziata con curiosità ed inesperienza, il nostro European Tour dopo diverse annate altalenanti ed avare di soddisfazioni. Ma come si suol dire…l’appetito vien mangiando! Da essere tra gli underdogs della competizione, ora si punta sempre più in alto. Moyes, nel post partita, ha detto che stiamo scalando una montagna e siamo al campo base, ed ecco quindi il prossimo campo da raggiungere (il campo II, come per le scalate all’Everest), la prossima trasferta da affrontare, il prossimo avversario da battere sulla strada per…tornare a Siviglia! Il girone H ci ha portato in Croazia, Austria e Belgio, gli ottavi di finale in Spagna, ora ci toccherà solo attraversare la Manica (o le Alpi, dal nostro punto di vista geografico): prochain arrêtLyon! Il 7 aprile affronteremo i francesi all’Olympic Stadium, 7 giorni dopo saremo di scena al Parc OL, lottando per un posto in semifinale. Lo stadio che ospiterà il ritorno, inaugurato nel 2016 in vista degli Europei, ha una capienza che sfiora i 60mila spettatori ed ha ospitato la finale dell’edizione 2018 dell’Europa League, vinta dall’Atlético Madrid sull’Olympique Marseille, oltre a 6 partite di Euro2016.
La compagine francese, fondata nel 1950 ed attualmente guidata dall’olandese Peter Bosz, è attualmente (18 marzo) decima in Ligue 1 con 41 punti (11V-9P-8S), a -24 dal PSG capolista. I transalpini hanno vinto il girone A dell’Europa League, affrontando Rangers, Sparta Praha e Brøndby, maturando 5 vittorie ed un pareggio. Agli ottavi di finale hanno sconfitto il Porto 2-1 (vittoria per 1-0 in terra lusitana ed 1-1 in casa). Il capocannoniere della squadra è il camerunese Karl Toko Ekambi (13 reti totali), seguito da Moussa Dembélé con 9 marcature. Oltre a questa coppia offensiva, richiede particolare attenzione il centrocampo dei francesi, forte soprattutto di giocatori come Ndombélé, Paqueta ed Aouar.
Anche in questo caso, come negli ottavi, sarà una sfida inedita tra le due squadre, ma non la prima trasferta in terra francese.
L’unico precedente tra il West Ham ed una squadra francese risale all’Intertoto Cup 1999. Gli Hammers guidati da Redknapp, dopo aver sconfitto i finlandesi del Jokerit e gli olandesi dell’Heerenveen, affrontarono in finale il Metz. L’andata si giocò il 10 agosto ad Upton Park, davanti a circa 25mila spettatori, e vide la vittoria dei francesi con la rete di Louis Saha. Il ritorno si tenne, due settimane dopo, allo Stade Saint-Symphorien di Metz. Le reti di Trevor Sinclair e di Frank Lampard nel primo tempo e quella del costaricano Paulo Wanchope nella ripresa ribaltarono il risultato a nostro favore, portando in bacheca il secondo (e, ad ora, ultimo) trofeo europeo.
Ci sono sere, ci sono match che fanno brillare gli occhi, ci sono momenti che senti di far parte di un popolo, di uno spirito che ha superato mari in tempesta e consumato confini infiniti, ti senti addosso quei martelli incrociati, come se facessero parte del tuo corpo, e tutto questo a distanza, molta distanza, ma che importa… il claret and blue è stato devastante, dal primo all’ultimo secondo. Ieri sera erano in 60mila allo stadio Olimpico di Londra, il West Ham doveva recuperare l’1-0 subito a Siviglia, che sarebbe stata una partita difficile lo sapevano tutti, dai tifosi ai giocatori, e così in campo si è vista una sfida d’altri tempi, ritmo altissimo, duelli individuali all’ultimo sangue e io mi immaginavo Andy, Danny, Cristopher e tanti altri amici inglesi li sulle tribune a spingere, soffrire, urlare, cantare nell’intento di dare un supporto in più alla squadra. Il West Ham aggredisce i bianchi ospiti per non farli ragionare, la squadra spagnola come da identità iberica, palleggiano e cercano di controllare il ritmo partita, ma l’aggressione Hammers è costante, infinita, toglie spazio, respiro e anima al club ospite. Sulle tribune sono tutti in piedi, e come potrebbero mai starsene seduti e incitare, soffrire, non si può, tutti in piedi… i posti a sedere vanno prenotati al teatro non allo stadio, chissà se i padroni del football lo capiranno mai, noi dobbiamo stare in piedi, agitarci, correre con loro, imprecare, incitarsi, urlare, sorridere, e battere, legnare, noi siamo della vecchia guardia, se il Siviglia vorrà andare ai quarti di Europa League dovrà guadagnarselo e meritarselo… perchè noi non regaleremo niente, nemmeno un metro, ma che dico, nemmeno un centimetro, e lo capiranno accome. Gli hammers partono forte, sfiorano il gol con Antonio, il Manager Moyes è in piedi vicino al campo, è il 12esimo uomo, incita, dirige, avanti, spingere a oltranza, … a dire il vero gli avversari pungono anche come un serpente, e qua ci vuole una super parata di Areola, una parata che vale un gol. Siamo al 39′ gli hammers sono padroni del campo, manca solo la zampata vincente, Antonio controlla in area, perde quasi la palla, il telecronista Ruggero di Sky accenna che quasi cincischia… poi la riprende, la controlla la mette in mezzo sul secondo palo, Soucek è lì, stacco di testa imperioso e palla sul secondo palo… gollllll, lo Stadium esplode, vedo solo le mani in alto dei tifosi, gli abbracci, tra amici e sconosciuti, ma in quel momento si è tutti claret and blue… in campo tra i giocatori c’è festa, con la consapevolezza che si può fare, adesso siamo pari, 1-0 e tutto da rifare.
Nella ripresa la morsa dei padroni di casa non accenna a diminuire, anzi, nei primi 20 minuti si vede un assedio anni 70-80, attacco all’arma bianca, testa bassa, colpo su colpo, di una intensità spaventosa, non solo ci credono ma sembra proprio che la partita si voglia giocare anche a livello mentale..”hei guardate che da qui non passate e non andate da nessuna parte”, i bianchi sono sulle gambe, sentono il match sfuggire di mano, forse non si aspettavano un ambiente e una squadra così carica, calda, che bello mi dico, che voglia di vincere, che voglia di regalare una grande felicità al popolo dell’east di Londra. Sulle tribune pur non vicine come da tradizione inglese la tifoseria Irons si esalta ancora di più a vedere le scorribande sulla fascia di Cresswell, sembra volare, e in mezzo Capitan Rice blocca e riparte come se non ci fosse un domani. Lanzini sembra danzare, Fornals è una spina nel fianco continua, fastidiosa, Antonio lotta come un guerriero, Benrahma è sempre imprevedibile, dietro, la linea difensiva sembra reggere benissimo, Areola; Johnson, Dawson, Zouma, non arretrano di un millimetro…. e io che sono lontano me ne accorgo, in piedi, certo, mica sdraiato… passano i minuti siamo nei tempi supplementari, credo che gli ospiti pensino di andare ai calci di rigore, alla lotteria e sarebbe un bel traguardo, perchè credo non abbiano più energia, lampeggiante acceso della benzina… fine carburante, mentre dall’altra parte non si accenna a rallentare, anzi… mancano 8 minuti prima del 120esimo minuto, Rice per Fornals, rientro del numero 8 verso il centro dell’area, tiro a giro, Bono portiere ospite devia come può l’insidioso tiro, sulla respinta si catapulta Yarmolenko e palla dentro per il 2-0 che qualifica gli hammers ai quarti di finale, l’esplosione di gioia che accade subito dopo il gol e qualcosa di pazzesco, sulle tribune la tifoseria impazzisce di gioia, in campo la delusione dei bianchi spagnoli viene spazzata via dal pazza gioia di Noble e Rice (Vecchio e Nuovo Capitano), il miracolo si è concluso, si è avverato, nella parte east di Londra questa sera scorrera parecchia birra, i pub saranno colmi di gioia, i bambini giocheranno a pallone per le strade, i vecchi hammers sorrideranno e racconteranno che tanti anni prima avevano provato le stesse gioie con Moore e company… le donne porteranno pazienza se i loro uomini rientreranno con i vestiti impreganti di birra, e con occhi lucidi si lasceranno andare per cercare il colpo finale dell’amore… poi per finire sono sicuro che anche il “Fantasma di Upton Park” oggi avrà danzato sulle gradinate della nuova casa del West Ham United, avrà gioito, e versato qualche lacrima misto gioia-malinconia che contraddistingue il meraviglioso mondo Hammers.Come On You Irons!