…i nostri prossimi avversari.

22/08/2014

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Nelle ultime settimane, godendo al meglio di uno dei pochi effetti davvero positivi della ‘modernità’ tecnologica, per ben due volte ho avuto il piacere di sedermi davanti al video e godermi in diretta partite del Crystal Palace da Selhurst Park. Uno stadio assolutamente romantico, vecchio stile nella costruzione, nei materiali, nei pilastrini verticali che sostengono la copertura e impediscono la vista, nella vicinanza al terreno di gioco. Uno stadio così bello che mi è venuta voglia di saperne di più, ed ecco cosa è venuto fuori. Selhurst Park, attuale casa del Crystal Palace, ospitò gli Eagles per la prima volta nel 1924. Il club acquistò lo spazio nel 1922 dalla Brighton Railway Company, pagandolo 2.570 sterline. I 15 acri di terreno, molto vicini a ben tre stazioni ferroviarie, erano in quegli anni usati soprattutto come brickfield, con due ampi sbancamenti sui lati, ideali per realizzare le terraces. Il progetto del nuovo stadio fu affidato al mitico Archibald Leitch, mentre la costruzione fu realizzata da Mr Humpreys per una cifra totale intorno alle 30.000 sterline. L’impianto fu tenuto a battesimo nell’agosto del 1924 dal Lord Mayor di Londra. L’unica tribuna (che è poi l’attuale Main Stand) non fu completato in tempo, ma si giocò comunque davanti a 25.000 persone, ospite lo Sheffield Wednesday (che vinse 1-0). Nel 1926 arrivò anche il primo ‘big match’, un’Inghilterra-Galles vinto dagli ospiti per 3-1; spesso il campo fu teatro delle esibizioni della nazionale inglese amatori, ma anche di diverse finali minori e di una fervente attività extra-calcistica, soprattutto incontri di boxe, polo e cricket. Nel 1953 fu installato il primo set di illuminatori notturni, abbastanza primordiali e montati sulla copertura del Maine Stand. Nel 1962 l’impianto fu rinnovato e ammodernato con quattro piloni angolari, e inaugurato addirittura contro il Real Madrid; in quegli anni il Selhurst Park era uno stadio importante anche più della squadra che vi si esibiva (il Palace non conoscerà la First Division fino al 1969), come dimostra il record (per l’ultima serie della piramide professionistica inglese) di 37.774 spettatori accorsi per un Palace-Millwall del 1961. Proprio la promozione del 1969 stimolò un importante sviluppo dell’impianto, con la costruzione dell’Arthur Wait Stand. La dedica era allo storico del chairman del club, a sua volta costruttore e spesso visto lavorare direttamente sul cantiere di Selhurst Park. Anche la Whitehorse Lane End fu rimessa a nuovo, con il rifacimento delle terraces e la costruzione di strutture di servizi e ristoro nella parte alta della End. Nel 1979 fu stabilito il record assoluto per l’impianto, con i 51.801 spettatori accorsi a salutare il 2-0 del Palace sul Burnley con cui gli Eagles conquistarono il titolo della Second Division (per quanto riguarda invece la FA Cup sono da ricordare i 45.384 spettatori di Palace-Leeds del 1965). Ulteriori sviluppi divennero ‘obbligati’ dopo il Safety of Grounds Act, a seguito del quale la Holmesdale Road Terrace (la Kop, cuore del tifo rossoblu) fu divisa in tre sezioni, con necessità di costruire ulteriori servizi per tenere separati i tifosi ospiti, da quel momento confinati in una delle tre sezioni della Holmesdale End. Nella stessa occasione nel vecchio Main Stand furono installati posti a sedere, con la progressiva scomparsa della storica terrace. Nel 1983 il Palace fu costretto per
motivi finanziari a vendere la porzione posteriore della Whitehorse Lane terrace e l’ampio parcheggio situato al suo esterno, dimezzando quindi la capienza di quella sezione di stadio. Nel 1986 il Palace ‘affittò’ il campo al Charlton, sfrattato dal The Valley; fu il primo esperimento del genere in Inghilterra. Nel 1987 anche la parte inferiore dell’Arthur Wait Stand fu trasformata in all-seater, mentre la parte rimanente della Whitehorse Lane fu dotata di due file di executive box e poi trasformata a sua volta in all-seated. Nel 1991 il Charlton tornò al The Valley, sostituito dal Wimbledon, mentre nel 1994 l’Holmesdale terrace fu demolita e sostituita da una notevole tribuna a due piani da 8.500 posti, con contestuale rifacimento della copertura del Main Stand, fino ad allora immutata dal 1924!!! Negli ultimi anni sono passate in primo piano più che altro le vicende proprietarie; quando Goldberg acquistò il club, lo stadio rimase di proprietà di Ron Noades, cosicchè anche l’attuale proprietario Simon Jordan paga un affitto al vecchio immobiliarista, già proprietario a sua volta di diversi club professionistici negli anni ’80. Oggi l’impianto mantiene il suo assoluto fascino old-style, con l’asimmetria dei diversi stand, la vicinanza quasi asfissiante al terreno di gioco e diversi elementi architettonici che riportano ad una stagione del calcio che fu e di cui spesso abbiamo tutti grande nostalgia…
di Giacomo Mallano, da UKFP n° 15 – maggio 2006
Postato  da “UK Football, please”
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