Yarmo
Ci sono sere, ci sono match che fanno brillare gli occhi, ci sono momenti che senti di far parte di un popolo, di uno spirito che ha superato mari in tempesta e consumato confini infiniti, ti senti addosso quei martelli incrociati, come se facessero parte del tuo corpo, e tutto questo a distanza, molta distanza, ma che importa… il claret and blue è stato devastante, dal primo all’ultimo secondo. Ieri sera erano in 60mila allo stadio Olimpico di Londra, il West Ham doveva recuperare l’1-0 subito a Siviglia, che sarebbe stata una partita difficile lo sapevano tutti, dai tifosi ai giocatori, e così in campo si è vista una sfida d’altri tempi, ritmo altissimo, duelli individuali all’ultimo sangue e io mi immaginavo Andy, Danny, Cristopher e tanti altri amici inglesi li sulle tribune a spingere, soffrire, urlare, cantare nell’intento di dare un supporto in più alla squadra. Il West Ham aggredisce i bianchi ospiti per non farli ragionare, la squadra spagnola come da identità iberica, palleggiano e cercano di controllare il ritmo partita, ma l’aggressione Hammers è costante, infinita, toglie spazio, respiro e anima al club ospite. Sulle tribune sono tutti in piedi, e come potrebbero mai starsene seduti e incitare, soffrire, non si può, tutti in piedi… i posti a sedere vanno prenotati al teatro non allo stadio, chissà se i padroni del football lo capiranno mai, noi dobbiamo stare in piedi, agitarci, correre con loro, imprecare, incitarsi, urlare, sorridere, e battere, legnare, noi siamo della vecchia guardia, se il Siviglia vorrà andare ai quarti di Europa League dovrà guadagnarselo e meritarselo… perchè noi non regaleremo niente, nemmeno un metro, ma che dico, nemmeno un centimetro, e lo capiranno accome. Gli hammers partono forte, sfiorano il gol con Antonio, il Manager Moyes è in piedi vicino al campo, è il 12esimo uomo, incita, dirige, avanti, spingere a oltranza, … a dire il vero gli avversari pungono anche come un serpente, e qua ci vuole una super parata di Areola, una parata che vale un gol. Siamo al 39′ gli hammers sono padroni del campo, manca solo la zampata vincente, Antonio controlla in area, perde quasi la palla, il telecronista Ruggero di Sky accenna che quasi cincischia… poi la riprende, la controlla la mette in mezzo sul secondo palo, Soucek è lì, stacco di testa imperioso e palla sul secondo palo… gollllll, lo Stadium esplode, vedo solo le mani in alto dei tifosi, gli abbracci, tra amici e sconosciuti, ma in quel momento si è tutti claret and blue… in campo tra i giocatori c’è festa, con la consapevolezza che si può fare, adesso siamo pari, 1-0 e tutto da rifare.
Nella ripresa la morsa dei padroni di casa non accenna a diminuire, anzi, nei primi 20 minuti si vede un assedio anni 70-80, attacco all’arma bianca, testa bassa, colpo su colpo, di una intensità spaventosa, non solo ci credono ma sembra proprio che la partita si voglia giocare anche a livello mentale..”hei guardate che da qui non passate e non andate da nessuna parte”, i bianchi sono sulle gambe, sentono il match sfuggire di mano, forse non si aspettavano un ambiente e una squadra così carica, calda, che bello mi dico, che voglia di vincere, che voglia di regalare una grande felicità al popolo dell’east di Londra. Sulle tribune pur non vicine come da tradizione inglese la tifoseria Irons si esalta ancora di più a vedere le scorribande sulla fascia di Cresswell, sembra volare, e in mezzo Capitan Rice blocca e riparte come se non ci fosse un domani. Lanzini sembra danzare, Fornals è una spina nel fianco continua, fastidiosa, Antonio lotta come un guerriero, Benrahma è sempre imprevedibile, dietro, la linea difensiva sembra reggere benissimo, Areola; Johnson, Dawson, Zouma, non arretrano di un millimetro…. e io che sono lontano me ne accorgo, in piedi, certo, mica sdraiato… passano i minuti siamo nei tempi supplementari, credo che gli ospiti pensino di andare ai calci di rigore, alla lotteria e sarebbe un bel traguardo, perchè credo non abbiano più energia, lampeggiante acceso della benzina… fine carburante, mentre dall’altra parte non si accenna a rallentare, anzi… mancano 8 minuti prima del 120esimo minuto, Rice per Fornals, rientro del numero 8 verso il centro dell’area, tiro a giro, Bono portiere ospite devia come può l’insidioso tiro, sulla respinta si catapulta Yarmolenko e palla dentro per il 2-0 che qualifica gli hammers ai quarti di finale, l’esplosione di gioia che accade subito dopo il gol e qualcosa di pazzesco, sulle tribune la tifoseria impazzisce di gioia, in campo la delusione dei bianchi spagnoli viene spazzata via dal pazza gioia di Noble e Rice (Vecchio e Nuovo Capitano), il miracolo si è concluso, si è avverato, nella parte east di Londra questa sera scorrera parecchia birra, i pub saranno colmi di gioia, i bambini giocheranno a pallone per le strade, i vecchi hammers sorrideranno e racconteranno che tanti anni prima avevano provato le stesse gioie con Moore e company… le donne porteranno pazienza se i loro uomini rientreranno con i vestiti impreganti di birra, e con occhi lucidi si lasceranno andare per cercare il colpo finale dell’amore… poi per finire sono sicuro che anche il “Fantasma di Upton Park” oggi avrà danzato sulle gradinate della nuova casa del West Ham United, avrà gioito, e versato qualche lacrima misto gioia-malinconia che contraddistingue il meraviglioso mondo Hammers.Come On You Irons!
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