27/02/2015
Presentati
Mi chiamo Enrico Boccini, ho 29 anni e sono iscritto al dottorato di ricerca in ingegneria industriale presso l’Università di Firenze. Premetto di non essere un grande scrittore e soprattutto cercherò di essere sintetico (anche se non sarà facile con tali domande).
Come è nata la tua passione per il West Ham United?
Questa è una domanda che secondo me non andrebbe mai fatta ad un tifoso, perché in realtà non esiste una vera e propria risposta. La squadra del cuore è già dentro di te quando nasci e col crescere non puoi far altro che amarla sempre più in ogni sua sfaccettatura.
Che cosa rappresenta il Club per te?
Il Club è tutto per un tifoso, qualcosa a cui appartieni e che niente ti porterà mai via. Il Club ti attraversa tutta la vita e te ne scandisce persino i ritmi e le fasi. Il club è sempre nella mente del tifoso, può farti divertire ed arrabbiare, ma sai sempre che il sabato o la domenica (o il lunedì) è sempre lì che ti aspetta. Può vincere o perdere, ma sai che comunque vada non ti tradirà mai e da quel club dipenderai sempre con orgoglio.
Che cosa vuol dire essere un’Hammers?
Essere Hammer è sentire un brivido quando vedi scendere in campo maglie claret and blue… Emozionarsi ogni volta che senti suonare e cantare il nostro inno… Esaltarsi ogni volta che vedi bolle volare in cielo… Entusiasmarsi nel vedere anche per caso due martelli incrociati… Agitarsi ogni volta che parte un “let’s go fucking mental” al pub… Esplodere per un gol al novantesimo sotto la Moore… Essere Hammer è anche affrontare la vita di ogni giorno con grinta, coraggio, passione e sano umorismo… Ma soprattutto essere un Hammer significa non essere mai soli, specialmente nelle situazioni più difficili sai che un altro Hammer sarà sempre al tuo fianco. Questa è la nostra natura e questo è il nostro spirito.
Upton Park…che dire?
Che dire… c’è poco da dire riguardo Upton Park, c’è solo da viverlo questo luogo (con e senza partite). Qui qualunque cosa rimanda alla mente il nostro passato e la nostra storia. Upton Park ti rapisce sin dal primo giorno in cui ci sei stato. Qui tutto è perfetto e quando c’è il match si trasforma in un paese dei balocchi, con pub stracolmi di Hammers e quell’odorino di cipolle, fritto e unto proveniente dai baracchini dei paninari. Insomma tutto è perfetto e sarebbe il luogo ideale da trascorrerci non una/due giornate l’anno (come faccio io) ma tutti i fine settimana.
Raccontaci il tuo ricordo piu’ bello legato al W.H.U.
Questa è la domanda più difficile a cui rispondere, perché di ricordi ce ne sono a manciate e sceglierne uno non è per niente facile. Il ricordo più bello forse è stata la partita casalinga contro il Norwich City della scorsa stagione. Per l’occasione io e Samuele abbiamo dormito al West Ham Utd Hotel: un’esperienza unica, incredibile (se ogni tanto non mi riguardo le foto non ricordo nemmeno se fosse stato tutto vero oppure solo un bel sogno). Per chi non lo conoscesse è l’albergo situato proprio dentro la tribuna principale dello stadio, in cui ogni camera ha una vetrata che dà direttamente sul campo da gioco. Il giorno successivo ci raggiungono per il match anche gli altri ragazzi del Granducato (tra tutti Sandro, Baccio, Spinacione, Fabio, Francesco e Matteo) e lì parte il vero degenero, con tanti cori e birre. Infine la ciliegina sulla torna di quella magica trasferta è stata messa dai nostri ragazzi che hanno battuto gli avversari per 2-0, scacciando quasi definitivamente lo spettro della retrocessione.
Cosa pensi delle altre tifoserie inglesi?
L’aspetto che più mi piace del tifo inglese in generale è il come viene vissuta ogni partita di calcio (con rigorosi e lunghi pre e post partita al pub) ed i legami che ogni singola persona ha con la propria squadra del cuore.
Il Football che cosa vuol dire per te?
Football per me significa aspettare il giorno in cui verrà stilato il calendario di una stagione, aprire l’agenda e segnarsi tutte le partite, cercando di incastrare ogni impegno in modo di non perdersi neppure una gara. Individuare poi tra queste partite quelle che potrebbero essere trasmesse in tv per potersi riunire con gli amici del Granducato e quali tra queste addirittura potrebbero essere viste direttamente in terra d’Albione.
Un po’ di tempo fa hai conosciuto la Station 936, che cosa ne pensi?
Conobbi questo gruppo al raduno di Firenze (febbraio 2012). Io non ero neppure iscritto a Facebook, quindi a parte Samuele non conoscevo assolutamente nessuno. Per me è stata dunque una sorpresa vedere come la mia passione fosse ampiamente condivisa. In quella occasione (e nei raduni successivi) ho conosciuto persone che col passare degli anni sono diventarti Amici (con la a maiuscola), legati tutti da quel magico rettangolo verde. La cosa che apprezzo di più della Station è il fatto che non siano mai circolati né soldi né tessere, il che rende i nostri rapporti unici e sinceri. Non faccio qui nessun nome, perché inevitabilmente dimenticherei qualcuno, però voi che leggete sapete chi siete.
Cosa Pensi dello Stadio Olimpico?
Ad essere sincero non mi piace molto, cioè mi viene il magone pensare di demolire Upton Park, perché lì ho lasciato il cuore. Ciò che proprio non mi piace del nuovo stadio è la zona in cui è stato costruito, nei paraggi non c’è un pub che si rispetti ed il paesaggio che lo circonda è ben lontano dalle tipiche stradine dell’East End londinese.
Un nome x il futuro del West Ham United
I nomi per me non sono molto importanti, ormai il calcio è cambiato e non esistono più le bandiere di una volta. Non mi sono mai interessato del calcio mercato poiché i nomi vanno e vengono, ma ciò che conta è la maglia, è quella che seguiamo ogni “maledetto” week-end.
Aggiungi se vuoi un tuo pensiero finale
Questa è la mia squadra, miha la tua!
…grazie Enrico !!!!